La renetta conquista il primo posto tra i frutti per capacità antiossidante e attività antitumorale. Una mela al giorno toglie il medico di torno: un detto popolare che trova un’altra conferma da nuovi e recenti studi, che confermano la fondatezza scientifica riguardo le proprietà terapeutiche della mela e, in particolare, la sua efficacia nella lotta contro il cancro.

Le mele contengono grandi quantità di polifenoli, antiradicali liberi con attività antinvecchiamento, antimalattie cardio-vascolari e soprattutto anticancro. La recente letteratura medica riguarda il comportamento delle cellule in coltura, derivate da numerosi tumori umani quali l’adenoma ed II carcinoma del colon, il cancro del fegato, la leucemia, il melanoma, ed altri. Lo sviluppo delle cellule tumorali in coltura viene ridotto rispettivamente di circa il 40-60% aggiungendo la mela con la buccia, del 30-40% aggiungendo solo la polpa….

 

Studi multicentrici eseguiti in Italia dal 1991 al 2002, nel corso dei quali sono stati analizzati 8.209 pazienti affetti da tumori in varie localizzazioni e 6.729 pazienti ricoverati in ospedale per patologie acute non neoplastiche hanno dato come risultato che “Il rischio di tumore nei consumatori di mele risulta diminuito del 21% per il cancro del cavo orale, del 25% per il cancro esofageo, del 20% per il cancro del colon retto, del 18% per il cancro della mammella, del 15% per quello ovarico e del 9% per quello della prostata”.

 

C’è da dire che una dieta ricca di frutta e verdura, in generale, ha un ruolo protettivo sul rischio dei più comuni tumori epiteliali, e in particolare su quelli del tratto digerente. Si stima che dal 20 al 40% dei tumori del tratto digerente, in Italia, siano associabili al basso consumo di frutta e verdura. Per la maggior parte dei tumori l’aggiunta di una porzione di frutta o verdura giornaliera comporta una diminuzione del rischio relativo dell’ordine del 10-20%. Una dieta a basso rischio di tumore dovrebbe essere ricca in frutta e verdura, evitare alti consumi di carne, limitare i cereali raffinati e ridurre il consumo di grassi, sostituire olio di oliva a grassi animali, margarine e oli di semi vari.

Renetta, la migliore

Le ricerche svolte dall’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige (TN), hanno confermato che la mela, tra i frutti coltivati, contiene la più quantità di polifenoli (212-66 mg/100g a seconda delle varietà) ma hanno documentato che alcune varietà di mele, quelle più antiche e di montagna, contengono una quantità nettamente maggiore di polifenoli. In particolare, la Renetta (che in Val di Non si è guadagnata il marchio di Denominazione d’Origine Protetta, contenga il maggior numero di polifenoli totali (211,9 mg/100g) e, nel dettaglio di flavanoli (200), acidi idrossicinnamici (ca. 40), diedro calconi (ca. 16). Dati che pongono la Renetta al primo posto sia per la capacità antiossidante sia per l’apporto di sostanze maggiormente implicate nella attività antitumorale.