Otoplastica: quando l’orecchio vuole discrezione

Il desiderio davanti allo specchio

Ci sono orecchie che parlano più del volto. Sporgono, catturano l’attenzione, e a volte rubano la scena a uno sguardo, a un sorriso. Che siano chiamate “a sventola” o semplicemente prominenti, per molti diventano un piccolo disagio quotidiano. L’otoplastica è la risposta semplice e risolutiva a un desiderio: dare equilibrio e discrezione al profilo.

Cosa fa davvero l’otoplastica

L’otoplastica è l’intervento di chirurgia estetica che corregge la forma, la posizione o le dimensioni del padiglione auricolare. Agisce sulla cartilagine, ripiegandola, rimuovendola o rimodellandola per ottenere un risultato naturale. Il tutto senza modificare l’udito, ma solo l’armonia del volto.

Prima di entrare in sala

Il percorso inizia con una valutazione della forma e della simmetria delle orecchie. L’intervento è indicato per adulti ma anche per bambini, quando il difetto è fonte di disagio psicologico. Gli esami pre-operatori sono semplici: emocromo, glicemia, coagulazione. Nessuna preparazione complessa, solo la voglia di voltare pagina.

Il momento dell’intervento

L’otoplastica si svolge generalmente in anestesia locale, con o senza sedazione. Nei bambini può essere preferita l’anestesia generale. L’intervento dura circa un’ora e si conclude con una medicazione modellante che avvolge le orecchie per proteggerle. Le incisioni sono ben nascoste nella piega retroauricolare.

I giorni dopo: cosa succede, cosa no

Il post-operatorio è rapido e poco doloroso. Dopo 24-48 ore si può sostituire la medicazione con una fascia elastica, da indossare soprattutto di notte per circa un mese. Attività sportiva e occhiali sono da evitare per qualche settimana. In pochi giorni il fastidio svanisce e il profilo guadagna in equilibrio.

Quando lo specchio sorride di nuovo

Il risultato dell’otoplastica è visibile da subito, ma si stabilizza in un paio di settimane. Le orecchie appaiono meno sporgenti, meglio orientate, integrate nel volto. È un cambiamento discreto, ma profondo: più che cambiare aspetto, aiuta a cambiare percezione di sé.

E se qualcosa non va?

Complicanze come infezioni, ematomi o piccole asimmetrie sono rare e spesso facilmente gestibili. In casi eccezionali può rendersi necessario un ritocco, ma l’otoplastica ha generalmente un’altissima soddisfazione da parte dei pazienti.

Le domande che non osi fare

L’intervento lascia segni visibili? No, la cicatrice è nascosta dietro l’orecchio.
Le orecchie possono tornare come prima? Le recidive sono rare, ma possibili. Un buon chirurgo riduce al minimo questo rischio.
A che età si può fare l’otoplastica? Già dai 6 anni, quando la cartilagine auricolare ha completato lo sviluppo.


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