È la rottura dell’osso mascellare causata da un trauma forte (una caduta, un incidente). E, soprattutto nel caso di una frattura scomposta, si cerca di intervenire nelle prime 48 ore per evitare che il gonfiore e l’edema aumentino. Quando non si riesce a operare d’urgenza, è necessario aspettare almeno una settimana, perché il gonfiore causato dalla frattura diminuisca.

La preparazione

A casa: nessuna preparazione.

In ospedale: ricovero d’urgenza, se possibile. In ogni caso, è necessaria una tac perché il chirurgo maxillofacciale possa valutare dove sono posizionati i frammenti ossei. Si eseguono i controlli di routine per l’anestesia (esame completo del sangue, elettrocardiogramma, rx torace).

L’intervento

L’intervento viene fatto in anestesia generale, perché permette il rilascio della muscolatura della mascella. Nei casi più lievi, per esempio, la rottura dello zigomo, si ricorre all’anestesia locale.

• è un intervento tradizionale con un’incisione praticata nella mascella a livello della frattura (in casi rari, il chirurgo opera dalla cavità della bocca). Il chirurgo maxillo-facciale ricompone la frattura, riunendo le parti dell’osso fratturate e ridandogli la giusta posizione.

• nel caso manchino frammenti di osso, questi possono essere sostituiti ricorrendo a una piccola placca metallica.

• la durata dell’intervento è molto variabile e dipende dall’entità della frattura.

La convalescenza

Le dimissioni avvengono dopo 2-3 giorni dall’intervento. È necessario il blocco della mascella, con una fasciatura di immobilizzazione e talvolta anche pi coli elastici (soprattutto se la frattura ha interessato arcate dentarie), che deve essere mantenuto per 4 settimane.

• farmaci antinfiammatori e antidolorifici vengono presi a seconda del caso. Con il blocco mascellare, persona si deve nutrire con cibi liquidi.

• una volta rimossa la fasciatura (in ambulatorio), inizia ad alimentarsi con cibi solidi ma morbidi. Necessaria una radiografia della mascella per accertarsi che la frattura si sia ricomposta.