QUANDO L’ANORESSIA COLPISCE LUI

Forse pochi sanno che la prima persona a cui venne riconosciuta questa malattia fu un ragazzino di sedici anni.

Il rapporto è di uno a dieci rispetto alle donne ma il numero, secondo gli esperti, è destinato a crescere. In Italia gli anoressici (uomini) superano abbondantemente il migliaio, con i primi disturbi che compaiono dopo l’adolescenza (fino alla soglia dei 30 anni), quindi più tardi delle femmine, e si manifestano con modalità diverse. Purtroppo la diagnosi difficilmente viene definita agli esordi: i medici, spesso, non aspettandosi un paziente anoressico, associano i sintomi che lui lamenta ad altre patologie. In più è necessario considerare che i criteri diagnostici riguardo questo disturbo dell’alimentazione sono stati finora incentrati sulla donna. Tutto questo fa sì che, in media, quando un maschio con disturbi alimentari arriva in terapia, siano trascorsi circa sette anni dall’esordio del problema. Per le donne, invece, il tempo medio di latenza è di circa quattro anni.

IL CORPO COME RIFERIMENTO

Le modalità della malattia sono le medesime che nelle femmine (controllo del cibo e digiuno), ma l’oggetto del l’attenzione diventa per il maschio la propria forma corporea. Non è un caso che ginnasti, body builder, ballerini e nuotatori rappresentano alcune delle categorie più vulnerabili anche se è doveroso ricordare che il dimagrimento funzionale della maggior parte degli atleti è differente dai soggetti che soffrono di anoressia poiché non vi è presenza di psicopatologia.

I SEGNALI DA NON TRASCURARE

I campanelli di allarme, secondo gli esperti, sono cinque: vistoso calo di peso (con un indice di massa corporea uguale o inferiore a 17,5 – la normalità è compresa tra 19 e 24); forte paura ad ingrassare anche in presenza di un evidente sottopeso; comportamento ossessivo riguardo i pasti (fare bocconi sempre più piccoli, “sopportare” solo porzioni microscopiche); continua “verifica” della propria immagine sulla bilancia e allo specchio e, nelle ragazze, sospensione del ciclo mestruale (amenorrea) da almeno tre mesi. L’autostima è pesantemente compromessa, con scarsa consapevolezza agli stimoli corporei, ansia di accettazione sociale, disturbi dell’umore, incapacità ad affrontare i problemi personali. Dal punto di vista comportamentale, molti anoressici presentano tratti ossessivi e di perfezionismo, passività e dipendenza. Un confronto con le donne che hanno lo stesso problema evidenzia un’alta percentuale di immaturità (30% contro 4%), tratti isterici/istrionici (25% contro 4%) e tratti antisociali (18% contro 1%).

UNA CONSIDERAZIONE…

Nella genesi dell’anoressia maschile non va sottovalutata l’immagine mediatica del “maschio ideale”, attento soprattutto alla forma fisica e ai muscoli. In molti casi, infatti, la principale causa di perdita di peso nei maschi anoressici è proprio l’eccesso di esercizio fisico.