Sono una dilatazione delle vene degli arti inferiori, dovuta spesso al cattivo funzionamento della valvola presente allo sbocco della vena grande safena. Complicanze provocate dalle varici, sono le varicoflebiti (infiammazione dei vasi) e, in certi casi, ulcere alle gambe e rottura delle varici con sanguinamento.

La reparazione

A casa: ecocolordoppler, che valuta l’entità e la qualità della circolazione venosa.

In ospedale: gli interventi possono essere ambulatoriali, nei casi più lievi, oppure con ricovero. In questo secondo caso, si eseguono i controlli di routine per l’anestesia.

Nei casi più lievi, si pratica una cura sclerosante: con diverse sedute, a livello ambulatoriale, vengono iniettate nelle vene interessate dalle varici sostanze irritanti che le sclerotizzano e le fanno chiudere. La durata della cura (il numero delle sedute) dipende dalla serietà della varice. Le iniezioni provocano solo un leggero fastidio.

•  nei casi più seri, è necessario il ricovero in ospedale il giorno prima dell’intervento. Il chirurgo vascolare pratica un’anestesia spinale ed effettua la legatura e lo “stripping” della safena (che parte dal malleolo e risale nella parte interna della gamba fino all’inguine). Una sonda viene inserita nella caviglia e fatta risalire fino all’inguine per essere avvitata alla vena stessa. In questo modo, quando il chirurgo tira via la sonda dal basso, sfila anche la safena.

La convalescenza

Il ricovero per lo stripping della safena dura 2 giorni al massimo. In 15 giorni, si riprende ogni normale attività.