Sotto il nome “gastrite” rientrano comunemente tutta una serie di fenomeni, ma nel linguaggio medico con questa denominazione s’intende più precisamente un processo infiammatorio della mucosa gastrica che può interessare tutto lo stomaco o solo una parte.

Di solito, i sintomi si manifestano qualche ora dopo i pasti, per un periodo di due-tre settimane, sotto forma di crampi e fastidi localizzabili in alto a sinistra rispetto all’ombelico; a volte, questi possono essere così intensi da propagarsi anche alla schiena. I dolori si acuiscono nelle stagioni di transizione (primavera e autunno) e dopo un pasto abbondante, perché il cibo fa dilatare le pareti dello stomaco rese più rigide e delicate dall’infiammazione in corso. Può capitare che la gastrite sia accompagnata da gonfiori addominali, rumori intestinali, febbre e diarrea. Nei casi più seri e in una buona parte delle persone anziane che ne soffrono, si hanno tracce di sangue nel vomito e nelle feci, indici di un’emorragia nello stomaco. Si possono distinguere due forme principali di gastrite: l’acuta e la cronica.

La gastrite “acuta”…

La gastrite acuta è un’infiammazione della mucosa dello stomaco di breve durata, legata a infezioni intestinali e/o a stress fisico e mentale. In genere è causata dall’uso e dall’abuso di sostanze irritanti per la mucosa, come l’alcool, i farmaci anti dolorifici e quelli anti infiammatori (detti anche FANS); un’altra causa importante è il fumo. Vomito, nausea e crampi all’altezza dello stomaco sono i sintomi più evidenti di una gastrite acuta. Per curarla, di solito si somministrano anti acidi e spasmolitici, e si segue una dieta adeguata. Se ben trattato, il disturbo sparisce nel giro di pochi giorni, senza lasciare conseguenze negative, ma se persiste malgrado le cure è bene rivolgersi al gastroenterologo ed eseguire ulteriori controlli.

…e quella “cronica”

Questa patologia è dovuta all’Helicobacter pylori (Hp), ed è l’infiammazione più diffusa nel mondo. In occidente, circa il 30-40% della popolazione soffre di gastrite cronica, e ne sono soggette soprattutto le persone dopo i cinquant’anni. Non sono ancora del tutto chiare le modalità di trasmissione dell’infezione, ma probabilmente questa avviene per via orale o per contatto con oggetti del malato e persone infette. Per scoprire se si ospita nel proprio corpo I’Helicobacter, basta effettuare alcuni test, l’analisi delle feci o del sangue (se è in corso un’infezione, normalmente il numero di anticorpi dell’organismo aumenta).

Una tecnica molto praticata è la  bioptico: dopo l’anestesia locale, si inserisce nello stomaco attraverso la bocca un tubicino dotato di una telecamera e di un sistema in grado di raccogliere piccoli frammenti della mucosa gastrica, che verranno poi analizzati in laboratorio. Un test meno invasivo ma comunque efficace è il breath-test (letteralmente “test del respiro”): il paziente soffia in una provetta, e nell’aria raccolta vengono ricercate tracce dell’Helicobacter. Per combattere la gastrite cronica è fortemente consigliato seguire un apposito regime alimentare. Dal punto di vista medico, la terapia spesso prevede l’assunzione di tre farmaci, di cui uno per inibire la secrezione acida dello stomaco e due antibiotici

Cibi no!

  • Primi: ravioli, tortelli, minestre grasse, brodi ristretti, minestroni, brodi di carne.
  • Secondi: carni grasse o fritte e salumi; pesci grassi (trote, salmone, sardine,anguille …) o fritti; crostacei e molluschi. No anche a carne e pesce inscatolati, salati o affumicati. Da evitare assolutamente lardo e strutto. Uova: fritte e sode. Formaggi: latte Intero, panna e formaggi grassi (gorgonzola, mascarpone, groviera…).
  • Frutta e verdura: pomodori, spinaci, melanzane, cavoli, rape, legumi, peperoni, porri, broccoli e vedure fritte; frutta secca o acerba. Dolci: tutti quelli di pasta sfoglia e quelli contenenti panna, liquori e cioccolato.
  • Bevande: bibite e acqua frizzanti o troppo fredde; succhi di frutta a base di pompelmo, arancia, limone e albicocca; tè e caffè.
  • Condimenti: pepe, paprika, peperoncino, coriandolo, aceto, aceto balsamico.

Consigli flash

Chi soffre di gastrite dovrebbe:

• masticare il boccone bene e a lungo prima di inghiottirlo;

• eliminare dalla sua tavola cibi lessati, affumicati, lievitati (cornetti, pane con molta mollica o poco cotto) o contenenti molte spezie.

• evitare pasti abbondanti, e cercare di mangiare poco e spesso.

Attenzione alle complicazioni!

Nel 10% dei casi, le persone affette dalla gastrite cronica sviluppano anche un’ulcera gastrica o duodenale e, nei casi più gravi, si possono manifestare tumori e linfomi gastrici. Inoltre, una complicazione piuttosto diffusa è costituita dall’anemia megaloblastica, dovuta ad una carenza di vitamina B12 poiché la mucosa gastrica non riesce più ad assorbirla.