Si tratta di una delle dipendenze più difficili da vincere in quanto la nicotina, una volta inalata, agisce su recettori specifici stimolando l’attivazione del sistema che presiede alla sensazione di piacere e gratificazione.

Agopuntura, ipnosi, digito-pressione e svariate terapie farmacologiche rappresentano i metodi ad oggi più gettonati quando la sola forza di volontà sembra non essere sufficiente per dire addio al fumo una volta per tutte. Circa le cure che prevedono l’uso di farmaci, oltre a quelle che utilizzano preparati che agiscono sui neurotrasmettitori centrali, ne esistono altre che si avvalgono principi completamente diversi. Tra queste quella più adottata e maggiormente consolidata è la Terapia Nicotinica Sostitutiva (TNS).

 

 

Via la nicotina con la… nicotina

Come può una terapia che deve indurre a smettere di fumare avere come componente principale proprio la nicotina? Prima di tutto è bene specificare che di tutto il micidiale cocktail inalato attraverso ogni boccata di fumo, la nicotina non rappresenta la sostanza più nociva. Il fumo di tabacco è un aerosol di circa 4mila sostanze pericolose (nltrosamine, ben-zopirene, benzoantracene) tutte cancerogene, eccezion fatta per la nicotina. La nicotina che viene rilasciata dalla TNS è a rilascio controllato: in pratica, assumendo per bocca o per via transdermica (per mezzo di appositi cerotti) la nicotina, secondo gli schemi e i dosaggi adeguati al singolo utente, si ottiene l’effetto di disassuefazione al fumo senza i danni gravissimi delle altre sostanze cancerogene presenti nella sigaretta.

Per questo, scegliere il dosaggio giusto, è sicuramente una delle chiavi per riuscire a liberarsi dalla dipendenza al fumo. Il livello della dipendenza però non è determinato esclusivamente dal numero di sigarette fumate, un indice importante ci viene dato anche da quanto tempo passa dal nostro risveglio mattutino alla prima sigaretta che fumiamo. Meno tempo passa dal nostro risveglio alla prima sigaretta fumata, più la nostra dipendenza è forte. I prodotti in commercio ascrivibili alla TNS hanno diversi dosaggi, se la nostra dipendenza è alta la nostra scelta deve orientarsi su un prodotto con un dosaggio di nicotina forte, da scalare gradualmente nel corso delle settimane di terapia.

Quindi per i “forti” fumatori (quelli che fumano più di mezzo pacchetto al giorno e che accendono la prima sigaretta entro mezz’ora dal risveglio), è consigliabile iniziare ad esempio con i cerotti al dosaggio più alto per poi passare a cerotti a dosaggio via via inferiore. In commercio ci sono cerotti che non vanno tolti di notte e che rilasciano nicotina nell’arco di 24 ore, in questo modo si aumentano le possibilità di successo riuscendo a tenere sotto controllo il forte Impulso di fumare che si ha appena svegli.

Una considerazione…

Sicuramente la strada per abbandonare definitivamente la sigaretta non è semplice. Per questo seguire dei percorsi sicuri e consolidati dall’esperienza, che non ci riservino sgradite sorprese, deve essere un incentivo a iniziare questa battaglia a favore della nostra salute.

Attenzione!

La Food and Drug Admlnistration (FDA), agenzia americana che controlla farmaci e alimenti, ha recentemente messo in guardia i medici sull’uso della varenlclina (molecola presente nei farmaci indicati come terapia di supporto alla cessazione del fumo) che agisce sui neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale. Risulta, infatti, che alcuni pazienti trattati abbiano riportato sintomi, quali umore depresso, idee suicide, comportamenti eccentrici ed eccessiva sonnolenza, entro alcuni giorni o settimane dall’inizio del trattamento. Sebbene la FDA, che sta ricontrollando tutti i dati, ha comunicato che il ruolo della varenlclina in questi casi non è ancora del tutto chiarito (la sospensione del fumo di per sé può associarsi al peggioramento di malattie psichiatriche pre-esistenti), va osservato che alcuni dei casi trattati con vareniclina riguardavano anche soggetti che ancora fumavano e che non avevano diagnosi psichiatriche pre-esistenti.