Anche quest’anno, con l’arrivo della primavera,si ripresentano le allergie: ecco qualche consiglio per cavarsela al meglio.

L’ allergia è un’ipersensibilità ad una o più sostanze, considerate nocive dal nostro organismo. Quando il sistema immunitario etichetta erroneamente una sostanza come pericolosa, ecco che si scatena il processo allergico: vengono prodotti moltissimi anticorpi specifici per ogni diversa sostanza, le immunoglubuline E (ig E), pronte ad entrare all’opera ogni qualvolta il corpo abbia a che fare con agenti allergogeni, bloccandoli. La reazione, in questo caso, è immediata: di solito, infatti, si presenta nel giro di un quarto d’ora, e comporta la produzione di una particolare sostanza, l’istamina, responsabile dei classici sintomi dell’allergia poiché stimola la produzione di muco, provoca broncocostrizione e dilata i vasi sanguigni degli occhi, facendoli apparire gonfi e lacrimanti. L’allergia è un disturbo ereditario; in particolare, si eredita la predisposizione ad essere allergici, ma non è detto che in una stessa famiglia tutti siano sensibili verso le stesse sostanze.

 

9 MILIONI DI ALLERGICI

Anche quest’anno, con l’arrivo della primavera, l’allergia colpirà più di nove milioni di italiani, e la cifra, purtroppo, è destinata ad aumentare. Negli ultimi tempi, infatti, il numero di persone allergiche è cresciuto significativamente; persino chi non ne aveva mai sofferto in precedenza, ora si trova sempre più spesso a fare i conti con questo problema. I bambini, poi, sembrano essere particolarmente sensibili ad esso, soprattutto se abitano in città.

SINTOMI

I sintomi delle allergie primaverili (e quindi essenzialmente da polline) sono noti e facilmente riconoscibili: occhi gonfi e arrossati, spesso lacrimanti e particolarmente sensibili alla luce, tosse, naso gocciolante e irritato, asma, respirazione faticosa, starnuti, dermatiti, prurito al naso, al palato e agli occhi… A completare il quadro, spesso ci si mette anche un diffuso senso di stanchezza e di irritabilità.

SMASCHERARE LE ALLERGIE

Per scoprire se siamo o meno allergici a determinate sostanze, basta eseguire uno o più semplici esami, come il PR1ST (Paper Radio Immuno Sorbent Test), che viene eseguito su sangue, dopo un normale prelievo, o il prick test: è economico, veloce, poco invasivo e praticamente non comporta effetti collaterali. La procedura è semplice: una piccola quantità di allergene viene posta a contatto con la pelle, leggermente incisa, dopodiché si attende la reazione. Se il paziente è allergico, ecco che le Ig E entrano all’opera, dando luogo al ponfo, cioè ad un rigonfiamento dell’epidermide, accompagnato da arrossamento e prurito, in corrispondenza del punto dov’è stata applicata la sostanza ritenuta nociva dall’organismo.

AUMENTO DELLE ALLERGIE? COLPA DI…

Alcuni fattori favoriscono la comparsa dell’allergia: l’uso di antibiotici e le infezioni virali da bambini, l’allattamento artificiale ed un’eccessiva igiene. Pare, infatti, che chi vive in un ambiente sterilizzato sia più predisposto alle allergie. Inoltre, gli scienziati hanno notato che vi è un significativo legame tra inquinamento atmosferico e aumento delle allergie respiratorio. Secondo i loro studi, la presenza nell’aria di biossido di zolfo e di ozono peggiora le riniti e l’asma di natura allergica. Inoltre, le sostanze inquinanti derivate dalla combustione stimolano il polline a rilasciare più facilmente le proteine di riconoscimento, causa dei disturbi allergici, e queste, grazie alla loro leggerezza e alla loro microscopi-cità, rimangono a lungo presenti nell’aria.

LE CURE MEDICHE…

Non è stata ancora scoperta una cura permanente alle allergie; in compenso, però, vi sono molti modi per circoscrivere i disturbi che comportano. Per combattere i sintomi dell’allergia si adoperano farmaci a base di cortisone, meglio se ad uso locale, ed i cromoni, ottenuti dall’amnivisnaga, una pianta mediterranea. Vi sono poi gli antistaminici, cioè medicinali che hanno il compito di contrastare gli effetti negativi legati all’istamina, e cioè i classici sintomi dell’allergia. Purtroppo, però, questo tipo di farmaco spesso provoca, come effetti collaterali, capogiri, forte senso di stanchezza e sonnolenza. È disponibile anche un vaccino – efficace solo per le allergie inalatorie – che va ripetuto diverse volte: col passare del tempo, infatti, si somministra una dose sempre maggiore di allergeni, di modo che il corpo si desensibilizzi gradualmente.

… E LE CURE NATURALI

Fin dall’antichità, alcune piante sono state utilizzate per contrastare gli effetti dell’allergia; tra queste, la fitoterapia e la gemmoterapia consigliano il ribes nero, la liquirizia, la perilla, la rosa canina e l’adatoda vasica.

IL CALENDARIO DELLE ALLERGIE

Quando avviene l’impollinazione delle principali piante allergogene? Quali allergie incrociate possono dare? Scoprilo con noi.

  • Betullacee (betulla, ontano…): maggio-giugno. Diffuse soprattutto nell’Italia settentrionale. Poiché la betulla ha degli allergeni in comune con kiwi, mele, pere, nocciole, ananas, ciliege, susine, prugne, fragole e carote, l’ingerimento di questi cibi può provocare delle allergie, soprattutto a livello orale.
  • Composite (girasoli, margherite, carciofi, camomilla, dalie…): maggio-giugno. L’allergia si manifesta soprattutto livello di naso ed occhi. Le composite possono dare allergie incrociate con carote, melone, banana, anguria, sedano, zucchine, cetrioli e prezzemolo.
  • Corylacee (nocciòlo, carpino): gennaio-maggio. Queste piante crescono soprattutto nel centro-nord Italia nei pressi delle Prealpi e dell’Appennino. Chi è allergico al polline dei noccioli, è probabile anche che lo sia anche al loro frutto.
  • Graminacee (gramigne, cereali…): fine aprile-ottobre. Ben l’80% delle persone allergiche è sensibile a queste piante. Le graminacee possono dare allergie incrociate con kiwi, melone, pomodori, arance e angurie.
  • Olivo: maggio-giugno. L’allergia, diffusa nell’Italia centro-meridionale, colpisce soprattutto nelle prime ore del mattino e raramente provoca asma.
  • Urticacee (parietaria, gelso, fico…): marzo-aprile. Il polline si diffonde nell’aria principalmente nelle ore più calde della giornata. Poiché esso è molto piccolo, si introduce con facilità nelle vie respiratorie, dando luogo a fenomeni allergici anche gravi.

 

OCCHIO!

A volte basta poco per evitare lo scatenamento o il peggioramento dell’allergia da polline. Ecco i nostri consigli:

1)tieni chiuse le finestre di casa la sera, quando la concentrazione di polline nell’aria è maggiore;

2)evita i giardini dove l’erba è stata tagliata da poco ed i luoghi dove si fuma;

3)appena torni a casa, cambiati e fatti una bella doccia per liberarti dei pollini e delle spore portate dall’esterno;

4)non uscire subito dopo un temporale perché la pioggia spezza il polline in frammenti più piccoli e più facilmente inalabili;

5)evita di uscire nelle giornate secche e ventose e, se esci in macchina, tieni i finestrini chiusi.