La chirurgia estetica  etnica

Janet Jackson prima e dopo gli interventi di chirurgia estetica etnica. Pare che la bellezza oggi abbia canoni occidentali. Molte donne africane e afroamericane, ma anche asiatiche e ispaniche, si rivolgono alla chirurgia estetica in tutto il mondo per cambiare i loro caratteristici tratti etnici: gli interventi di chirurgia estetica etnica più richiesti sono la correzione degli occhi a mandorla, del naso piatto e delle labbra giudicate troppo carnose: i canoni di bellezza si stanno globalizzando?

Aumenta sempre più il numero delle donne e degli uomini dai lineamenti asiatici o africani che si sottopongono alla chirurgia estetica per “occidentalizzare” i loro tipici tratti somatici. Questo fenomeno, iniziato in sordina, negli ultimi anni è diventato una vera e propria tendenza, tanto che a New York, città multirazziale per antonomasia, aprono sempre più cliniche specializzate in operazioni di chirurgia estetica su pazienti delle principali etnie che abitano negli USA.

L’operazione di chirurgia estetica più richiesta dai soggetti di origine africana è la rinoplastica per correggere il naso, giudicato troppo largo o schiacciato: operazione tanto richiesta da far nascere un’apposita rinoplastica “africana”, chiamata slumpimplant, finalizzata alla riduzione delle strutture in cartilagine e utilizzata per rimpicciolire le narici o affinare la punta del naso. Sempre dalla stessa tipologia di pazienti viene richiesta la correzione delle guance e le labbra vengono spesso reputate troppo carnose: questo simbolo di sensualità, attributo ricercato dalle donne occidentali, viene giudicato particolarmente eccessivo e poco proporzionato rispetto all’armonia generale del viso.

L’intervento per la diminuzione delle labbra è la cheiloplastica riduttiva: tramite incisioni realizzate dal chirurgo estetico per mezzo di un laser, è possibile ridurre il volume delle labbra senza cicatrici visibili, perché l’operazione interessa l’interno della bocca.