Interventi riusciti male

Dal chirurgo plastico per correggere i ‘disastri’ combinati da sedicenti medici o imbroglioni con false lauree o specializzazioni attaccate alla parete. “Oggi circa il 70% degli interventi che noi facciamo sono dedicati alla correzione di precedenti operazioni mal effettuate. Un motivo di grave preoccupazione che deve far riflettere sulla necessità di maggior regolamentazione del settore”. Parola di Marco Gasparotti, specialista in Chirugia plastica, ricostruttiva ed estetica, che ne ha discusso oggi a Roma in occasione del convegno ‘Chirurgia plastica: tra etica ed estetica’.

“Proprio poco tempo fa – ha raccontato Gasparotti – è venuta da me una paziente che mi ha raccontato di essere stata operata al seno da un ‘medico’ all’interno di un appartamento al quarto piano senza ascensore di una cittadina siciliana. Le protesi che questo signore le ha impiantato sono risultate entrambe infettate. Ho chiesto alla signora quanto avesse speso e mi ha riferito la cifra di 2mila euro. Mi chiedo come si faccia a fare interventi del genere se solo le protesi mammarie, a coppia costano dai 1.500 euro in su e, soprattutto, in condizioni prive di sicurezza”.

“Queste operazioni ‘casalinghe’ si stanno diffondendo a macchia d’olio e l’alleato principale di questi signori è internet, fonte privilegiata di informazione per le donne con un livello culturale medio-basso desiderose di apparire più belle, ma di spendere il meno possibile. Questo è un campo – ha concluso Gasparotti – dove è necessario intervenire al più presto”.

Gasparotti ha parlato anche del boom di richieste per il ringiovanimento di ombelico e pube. Nel caso della zona pubica, il “ringiovanimento si effettua risollevando la parte che appare ‘cedere’ verso il davanti”. Mentre per la correzione del cosiddetto ombelico ‘triste’, definizione che deriva dalla forma a mezzaluna che questa parte anatomica assume specialmente dopo una gravidanza, “non si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico ma dell’utilizzo di un laser specifico in grado di correggere il difetto”. “Le pazienti – sottolinea Gasparotti – sono in cerca sempre più di ‘ritocchi’ meno invasivi e per questo ci sono moltissime richieste anche per l’aumento del seno con il proprio grasso. E’ una tecnica italiana che sta avendo grande successo nel mondo e che è indicata soprattutto per le giovani donne e per chi non intende stravolgere il decollete ma solo aumentarlo di una, massimo due taglie”.

Infine, soprattutto in vista delle serate estive in cui sfoggiare orecchini sgargianti, “le pazienti richiedono anche la correzione dei lobi cadenti o deformati dai fori. Un intervento semplice che dà buoni risultati”, assicura l’esperto.

“E’ fondamentale che anche gli interventi di chirurgia plastica con finalità estetica, che sono in aumento nel nostro Paese come in tutti quelli europei e d’Oltreoceano, siano garantiti sul piano della sicurezza”, ha affermato Francesca Martini, sottosegretario alla Salute. “Per questo – ricorda il sottosegretario – ho posto in atto un intervento: il disegno di legge che è già stato approvato in Consiglio dei ministri, e riguarda proprio una delle operazioni più frequenti. Circa l’80% di interventi chiesti ai chirurghi plastici sono di protesi mammaria”. “Per questo – spiega il sottosegretario – il fatto di avere un registro delle protesi che permette la tracciabilità degli interventi e dei dispositivi medici utilizzati rappresenta un fattore di salute irrinunciabile per le donne italiane. In questo siamo i primi in Europa a portare avanti una visione di tutela e una visione etica nei confronti di tutti i cittadini che – conclude – desiderano intervenire sul piano estetico sul proprio corpo”