Sono piccoli marchi sulla pelle. Vengono asportati solo quando c’è il rischio che possano degenerare in tumori cutanei (melanoma). I segnali che possono far sospettare una trasformazione maligna del neo sono:

Crescita molto rapida; bordi irregolari; variazione di colore e di forma; crescita in rilievo sulla pelle. È bene intervenire al minimo sospetto, dato che si tratta di un intervento di minima entità.

La preparazione

A casa: nessuna.

In ospedale: l’intervento viene eseguito in ambulatorio. Non è necessario alcun esame preliminare.

L’intervento

Dopo aver fatto un’anestesia locale, il neo viene inciso intorno ai bordi e asportato insieme a una porzione dei tessuti sottocutanei circostanti. La ferita viene, quindi, suturata con qualche punto.

O il chirurgo può operare con un bisturi normale oppure con tecnica dermatoscopica, usando cioè uno strumento a fibre ottiche (epiluminescenza), che consente di esaminare – ingrandendolo fino a 40 volte. -le cellule del neo in superficie e in profondità.

nel caso di nei benigni, ma comunque esteticamente fastidiosi (per esempio, quelli in grande rilievo), il chirurgo opera tagliandoli alla base con un bisturi a laser.

La convalescenza

La ferita viene medicata e rimargina in una settimana circa. Si prendono antidolorifici solamente nei casi di necessità. È importante ricordarsi di non bagnare la medicazione e, anche, di evitare l’attività fisica eccessiva, per non provocare stiramento della pelle o eccessivo sudore.