Si tratta dello sfiancamento venoso del tratto finale del retto, con la formazione di varici. I casi di emorroidi vengono classificati in base alla serietà dei disturbi che provocano e gli interventi chirurgici spesso non sono risolutivi. Prima dell’operazione, viene spesso eseguita una rettoscopia, per accertarsi che non ci siano altri problemi a carico del retto.

La preparazione

A casa: il giorno precedente è necessario pulire l’intestino con purganti.

In ospedale: la preparazione dipende dal tipo di intervento.

• nei casi meno seri, si pratica un intervento ambulatoriale, che si conclude in giornata e non necessita di alcun trattamento preparatorio.

• nei casi più seri, è necessario il ricovero il giorno prima dell’intervento per fare i controlli di routine (esame completo del sangue, elettrocardiogramma, rx del torace se necessario).

L’intervento

Gli interventi ambulatoriali riguardano i casi di minor serietà. La persona viene fatta stendere sul lettino e le viene praticata una blanda sedazione con anestesia locale.

Ci sono 3 tecniche chirurgiche per risolvere questo problema:

1. Con la legatura elastica: le varici esterne vengono legate in modo da essere “strozzate” e necrotizzate;

2. Con la scleroterapia: viene fatta una iniezione sulle varici di sostanze irritanti, che provocano l’interruzione del rifornimento di sangue alle emorroidi;

3. Con la crioterapia, viene usata una sonda ad azoto liquido. Questa applicazione fredda in pratica “congela” e provoca un’essicazione delle varici.

• tutti gli interventi ambulatoriali durano dai 30 ai 60 minuti, provocando un modesto dolore nelle ore successive. Spesso, non risolvono definitivamente il problema.

• l’intervento chirurgico tradizionale è riservato ai casi più seri e può essere fatto con diverse tecniche. Dura dai 30 ai 60 minuti.

• si utilizza l’anestesia generale o, più spesso,quella spinale (che addormenta, in questo caso, dal

Bacino in giù). Poi, il chirurgo può procedere con diverse tecniche: per esempio, alla legatura dei tre plessi emorroidari e all’asportazione manuale delle emorroidi con il bisturi. In questo caso, le ferite provocate dall’asportazione vengono fatte guarire,volutamente, con molta lentezza (in un mese circa)per evitare la formazione di cicatrici.

•  oppure, nei casi più seri (associati a un prolasso della mucosa del retto), può operare attraverso le cucitrici meccaniche che asportano le emorroidi e legano al tempo stesso i plessi emorroidari.

La convalescenza

Gli interventi ambulatoriali consentono di riprendere quasi subito le normali funzioni dell’organismo (anche quelle intestinali).

•  l’intervento chirurgico tradizionale richiede una degenza di 3-5 giorni in ospedale e una cura

A base di antibiotici fino alle dimissioni. È meglio prendere un lubrificante (per esempio, olio di

Vaselina) due volte al dì. Le funzioni dell’intestino si regolarizzano nell’arco di 2 o 3 settimane,

Durante le quali può comparire sangue nelle feci.

•  i dolori, talvolta molto forti, scompaiono nell’arco di 15-20 giorni.

•  una ripresa completa di ogni attività fisica è possibile, di solito, dopo 4-5 settimane dall’intervento.

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