Unità morfologica e funzionale degli organismi animali e vegetali, delimitata esternamente da una membrana cellulare (o plasmalemma), che per altro si rinviene anche al suo interno a delimitare organuli o inclusi. Il termine cellula fu usato per la prima volta in riferimento alle celle componenti il tessuto xilematico e allo spazio da esse delimitato, sebbene questo comparto, nel caso specifico, non contenesse sostanza vivente. Nelle cellule viventi il comparto racchiuso dalla membrana cellulare è divisibile, negli organismi eucarioti, in due componenti principali: 1) il citoplasma, nella cui matrice sono contenuti gli organuli cellulari; 2) il nucleo, circondato da un involucro a doppia membrana (in quanto rappresentato da una cisterna appiattita) e contenente gli acidi nucleici (DNA e RNA), i quali dirigono la sintesi di tutte le proteine cellulari. Il DNA è inoltre in grado di autoreplicarsi e rappresenta dunque il substrato chimico dell’ereditarietà nucleare. Tale substrato, in cellule non impegnate in processi moltiplicativi, forma strutture discrete, osservabili al microscopio ottico, definite cromosomi. Gli organuli, che sono implicati in una grande varietà di funzioni, risultano delimitati rispetto alla matrice citoplasmatica da sistemi di membrana semplice (per esempio il reticolo endoplasmatico liscio, quello rugoso, i dittiosomi golgiani) o doppia (i mitocondri). Talvolta vengono definiti organuli strutture che sono in realtà da questi derivate, purché siano dotate di una certa autonomia funzionale: i corpi multivescicolari e i lisosomi che originano dai dittiosomi ne rappresentano un esempio. In altri casi il termine si estende a specializzazioni non dotate di membrana come i complessi microtubulari, specialmente se questi risultano associati a formare centrioli e blefaroplasti. Ancora microtubuli e microfilamenti relativamente spessi costituiscono il così detto citoscheletro, mentre microfilamenti più sottili formano un diffuso substrato contrattile intracitoplasmatico. Alla periferia cellulare si descrivono spesso strutture specializzate quali ciglia, flagelli, microvilli e stereociglia (o grossi microvilli) e, nel caso delle associazioni tissulari degli organismi animali, dispositivi di adesione. Vari sistemi enzimatici, associati a organuli o liberi nella matrice citoplasmatica, sono responsabili del controllo del metabolismo. Negli organismi procarioti la cellula ha una struttura più semplice, essendo priva di organuli chiaramente distinguibili e, in particolare, di un vero nucleo delimitato da un involucro nucleare. I Procarioti non possiedono il materiale ereditario organizzato in strutture complesse confrontabili con i cromosomi degli Eucarioti. Ogni cellula ha origine da un’unità preesistente, in genere in seguito a un tipo di divisione, detto mitosi, o a processi simili o analoghi (meiosi, amitosi); questi processi implicano in qualche modo la trasmissione del materiale nucleare agli elementi figli.