Aumento di volume della mammella nell’uomo. Si distingue una ginecomastia falsa, dovuta a un accumulo di grasso sottocutaneo e una ginecomastia vera con proliferazione del tessuto ghiandolare associata a ipertrofia dello stroma. In considerazione dell’azione iperplastica che gli estrogeni svolgono sul tessuto mammario, si ritiene che la ginecomastia vera primaria (o idiopatica) sia espressione di una ipersensibilità del parenchima mammario allo stimolo estrogenico, non essendo in questi casi evidenziabile alcuno squilibrio ormonale. Per contro, vi sono numerose situazioni in cui la ginecomastia appare chiaramente secondaria a squilibri ormonali consistenti essenzialmente in una prevalenza degli estrogeni rispetto agli androgeni. Tra le forme primarie frequente è l’ipertrofia mammaria puberale, generalmente bilaterale, che tende a regredire spontaneamente. Tra le forme secondarie possono essere ricordate quelle conseguenti a somministrazione terapeutica di estrogeni (per esempio nel carcinoma prostatico), a tumori testicolari o corticosurrenalici produttori di estrogeni, alla sindrome di Klinefelter (iperproduzione di gonadotropine follicolo-stimolanti), a epatopatie (probabilmente per insufficiente inattivazione degli estrogeni). Anche la somministrazione protratta di alcuni farmaci (digitale, spironolattone, cimetidina, ecc.) può indurre squilibri ormonali responsabili dell’insorgenza di ginecomastia.